Care democratiche e cari democratici,
vi trasmetto in allegato i risultati definitivi della raccolta delle firme per la campagna Berlusconi dimettiti.
Mi pare si possa complessivamente dire che abbiamo/avete fatto un buon lavoro.
So che c’era intorno a questa iniziativa, soprattutto all’inizio, un po’ di perplessità. Io credo, invece, che sia stata un’occasione utile per stare con molte persone, e per raccogliere quel sentimento di indignazione civile, che credo costituisca un fermento necessario per rimettere sulla giusta strada questo Paese.
Come sto ripetendo in tutte le possibili occasioni, la passione e l’indignazione civile sono spesso il carburante indispensabile per alimentare la macchina del cambiamento.
E’ vero che solo con la richiesta di dimissioni del premier non si costruisce l’alternativa.
Ma è altrettanto vero che, in Italia, sarà difficile costruire qualsivoglia alternativa democratica, sino a che non ci si libererà definitivamente dalla deriva populista del berlusconismo e dalle scorie xenofobe e secessioniste del leghismo.
Insomma, quella che ci attende è una duplice battaglia: più ravvicinata, per la cacciata di Berlusconi, la riconquista del governo dell’Italia e l’avvio di una nuova stagione costituente; quella di più lunga lena, per rigenerare le basi di una più solida cultura e civiltà democratica.
Vista in questa luce, la raccolta delle firme, anche se può apparire un paradosso, guarda di più a questo secondo fronte.
Favorire l’emergere dell’indignazione, oltre la cappa omertosa stesa da buona parte dei media e da un’offensiva pseudo-culturale, che vorrebbe farci apparire normale lo scempio di regole, legalità e moralità di cui il Presidente del Consiglio si rende responsabile, è soprattutto un modo per avviare processo di rigenerazione del nostro Paese, anche agli occhi dell’opinione pubblica mondiale.
Come ha detto giustamente Umberto Eco, se fino a qualche tempo fa all’estero ci compativano per la disgrazia in cui eravamo incorsi con Berlusconi, oggi si domandano come possiamo tollerare una situazione del genere senza reagire.
Ecco, le nostre firme sono anche la dimostrazione che la forza di reagire c’è. Pronta ad entrare in campo in occasione delle nostre iniziative o nelle diverse occasioni in cui le nostre e i nostri militanti, insieme a molti altri, hanno riempito le piazze d’Italia: in occasione dell’iniziativa del 13 febbraio scorso “Se non ora quando”, a difesa della dignità delle donne, o nella più recente manifestazione del 12 marzo, a difesa della scuola pubblica e della Costituzione.
Grazie a tutte e a tutti, di cuore, per l’impegno che ci avete messo.
Alessandria, 28 marzo 2011
Daniele Borioli
Segretario Provinciale
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